In un decreto rivoluzionario, il Governo ha ufficialmente abolito il lunedì dalla settimana lavorativa. “Era il giorno più odiato dagli italiani. Abbiamo deciso di eliminarlo per il bene del paese,” ha annunciato il Presidente del Consiglio in una conferenza stampa piena di applausi e lacrime di gioia.
La decisione è arrivata dopo anni di studi scientifici che dimostrano come il lunedì fosse responsabile del 90% delle sveglie rotte, delle facce imbronciate sui mezzi pubblici e dei caffè dimenticati sul bancone.
Le reazioni sono state entusiastiche. Gli impiegati hanno organizzato una festa nazionale improvvisata chiamata “Mai Più Lunedi”, mentre i produttori di meme stanno vivendo un boom economico con frasi come “Lunedì: nato nel 2025, morto nel 2025.”
Non tutti, però, sono soddisfatti. Le associazioni di calendari e agende hanno protestato, definendo il provvedimento “un colpo basso per la nostra categoria”. Anche il settore dei motivatori aziendali è in crisi: “Chi motiveremo ora a sopravvivere al lunedì?” ha dichiarato sconsolato un coach.
Intanto, i lavoratori si godono la nuova settimana, che inizia direttamente il martedì. Tuttavia, gli esperti avvertono: “Il martedì potrebbe diventare il nuovo lunedì.” A quel punto, non ci resterebbe che abolire anche quello.
