ROMA – In un Paese in cui il caffè è sacro come il battesimo e la carbonara, un team di ricercatori dell’Università delle Scienze Espressologiche di Trieste ha finalmente svelato la verità: ordinare un cappuccino dopo le 11:00 non è solo un crimine gastronomico, ma un attacco alla sovranità culturale italiana.
Lo studio, finanziato dal Ministero del Benessere Caffeinomane, ha coinvolto 5.000 cittadini sottoposti a scenari traumatici: consumare cappuccini a pranzo, aggiungere latte al caffè dopo le 14:00, e – orrore – ordinare un “latte macchiato caldo senza schiuma” alle 17:30. I risultati? Il 78% dei partecipanti ha sviluppato sintomi da “Sindrome da Tradimento Culinario”, tra cui:
- Voglia improvvisa di mettere l’ananas sulla pizza (con conseguente auto-denuncia alle autorità).
- Tentativi di parlare in dialetto bergamasco… mentre si è nati a Napoli.
- Riconoscere la Francia come patria dello champagne.
«È una crisi esistenziale senza precedenti», spiega il Professor Giuseppe Arabica, coordinatore dello studio. «Abbiamo visto soggetti che, dopo un cappuccino pomeridiano, hanno iniziato a dire “buongiorno” alle 15:00 o a chiedere il ketchup per gli arancini. È un’emergenza antropologica».
LE REAZIONI DELLA POLITICA (NO, NON È POLITICA, PROMETTO)
Il Ministro della Cultura Protetta ha proposto di inserire il cappuccino post-11:00 tra i “reati contro il patrimonio immateriale UNESCO”, mentre lo chef stellato Carlo Cracco ha twittato: «Se mi chiedete un cappuccino alle 14:30, vi porto un bicchiere di latte e un disegno di una tazzina. Siete adulti, fatevi un espresso».
Intanto, a Milano, un barista ha rifiutato di servire un turista tedesco alle 12:05, urlando: «Qui è Italia, non Starbucks! Vai a bere il tuo Frappuccino alle 18:00 a Berlino!». L’uomo, in shock, ha cercato conforto in una birra artigianale… alle 12:10.
LA SOLUZIONE DEL GOVERNO? UNA TASK FORCE (E UN NUMERO VERDE)
Per arginare l’epidemia, il governo ha lanciato il numero verde 800-NONELATTE, gestito da nonne armate di mestoli e registrazioni di Alberto Sordi. Intanto, nei bar è partita la campagna “Un espresso al giorno toglie il foresto di torno”, con sconti per chi ordina correttamente: cornetto alle 7:00, spremuta alle 8:00, e aperitivo alle 19:00 (preciso, non alle 18:59).
IL PARERE DEL POPOLO
Intervistato fuori da un bar, Mario, 54 anni, muratore romano, ha dichiarato: «Io il cappuccino lo bevo quando voglio… purché sia prima delle 11. Dai, su, non sono un barbaro».
Il Fattone Quotidiano ricorda: la satira è come il caffè… meglio amara e senza zucchero.