È ufficiale: la nuova moda tra i banchi di scuola è copiare i compiti da ChatGPT. Secondo un “rapporto segretissimo” proveniente da un gruppo di professori esasperati, gli elaborati di metà classe presenterebbero la stessa punteggiatura, le stesse frasi fatte e perfino le stesse virgole fuori posto.
“Mi sono accorto che tutti i temi sul Rinascimento parlavano di ‘vibes artistiche straordinarie’,” confessa un docente di italiano, che preferisce restare anonimo. “Ho capito che c’era sotto qualcosa di strano quando ho letto la frase ‘Michelangelo era un influencer ante litteram’.”
Nel frattempo, gli studenti si dichiarano entusiasti: “ChatGPT è come il compagno di banco perfetto: non si lamenta, non ti giudica e non chiede mai di copiare a sua volta,” scherza un maturando. A quanto pare, l’unico problema si verifica quando più di cinque studenti consegnano lo stesso compito con i medesimi esempi… e perfino le stesse emoticon.
Le autorità scolastiche stanno valutando misure drastiche, come bandire l’accesso a ChatGPT e ai social in classe, ma i ragazzi hanno già trovato soluzioni alternative: “Abbiamo creato un gruppo Telegram per riciclare le risposte di ChatGPT, aggiungendo errori di ortografia per renderle più ‘umane’,” rivela uno studente con aria soddisfatta.
Mentre i professori invocano il ritorno delle penne e dei libri di carta, la rivoluzione digitale è ormai inarrestabile. Il vero dilemma resta: se anche l’intelligenza artificiale si fosse stancata di essere copiata, e iniziasse a inventarsi strafalcioni apposta per punire i pigri?
